Madrid, 21-22, febbraio 2020
Un giorno è poco per vedere una grande capitale, “pulsante” come la definiscono le guide. In questi casi faccio una cosa che, di solito, non mi piace: mi metto in coda con tutti i turisti e guardo la città in un tour di due ore. Mi colpiscono i grandi palazzi fine Ottocento ed inizio Novecento. Notevoli, anche se forse non bellissimi.
Nel pomeriggio, inevitabilmente, il Prado. Mi perdo nel labirinto delle migliaia di opere. Una bella iniezione di cultura. Almeno la metà dei visitatori sono italiani. Comprese alcune scolaresche – gita di maturità, suppongo. Rimango a bocca aperta davanti al Giardino delle delizie di Bosch, che qui chiamano el Bosco. Capisco dopo qualche minuto che non stanno parlando di me.
Poi, un bel momento rilassante al mercatino del libro usato. Compro due libri. Isabel viendo llover en Macondo di Marquez e Las edades de Lulú di Almudena Grandes. Mi viene in mente Umberto Eco quando, all’inizio del Nome della Rosa parla di una trouvaille ad uno stand del libro usato a Praga (se non ricordo male). Occasione per un nuovo – anzi due nuovi viaggi interiori.